Il Legislatore italiano, in esecuzione della delega di cui alla Legge 29 settembre 2000, n. 300, ha emanato in data 8 giugno 2001 il Decreto Legislativo 231, recante la “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle Società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica”.
Con tale introduzione, l’ordinamento giuridico italiano ha riconosciuto una responsabilità amministrativa della persona giuridica che si aggiunge a quella – penale – della persona fisica che ha materialmente commesso il reato, entrambe oggetto di accertamento nel corso del medesimo procedimento innanzi al giudice penale.
Il Decreto prevede, infatti, una responsabilità c.d. “amministrativa” propria degli enti a seguito della commissione di determinati reati (c.d. “reati presupposto”) posti in essere nel loro interesse o vantaggio da soggetti apicali, dipendenti o anche solo in rapporto funzionale con l’ente stesso.
Inoltre, il Decreto prevede l’esclusione della responsabilità a carico dell’ente laddove l’organo dirigente provi, tra le altre cose, di avere adottato ed efficacemente attuato prima della commissione del reato, un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ( Modello, MOGC) idoneo a prevenire i reati della specie/tipologia di quello verificatosi.
Il Consiglio di Amministrazione di AdF ha approvato, con deliberazione del 24/10/2007 il Modello della Società ed ha istituito il relativo Organismo di Vigilanza (OdV), al fine di indirizzare i Destinatari del Modello nell’espletamento delle proprie attività.
Successivamente, il Modello ha subito le debite modifiche ed aggiornamenti, da ultimo con la presente versione –(scarica il Modello)– approvata dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 15 dicembre 2023.
Il d.lgs. 231/01, all’articolo 1, comma 2, ha circoscritto l’ambito dei soggetti destinatari della normativa agli “enti forniti di personalità giuridica, le Società fornite di personalità giuridica e le Società e le associazioni anche prive di personalità giuridica” .
In accordo a quanto disposto dal Decreto, gli enti rispondono laddove:
- il reato sia stato commesso nel loro interesse o vantaggio – Requisito finalistico;
- il reato sia stato commesso da un soggetto apicale o da persone sottoposte alla sua direzione o vigilanza -Requisito soggettivo;
- sia stato commesso uno dei reati previsti dal Decreto (“reati presupposto”) –Requisito oggettivo
Il Modello di AdF costituito dalla parte generale, corredata dai principi ispiratori del Decreto nonché dai meccanismi di governance attualmente adottati dalla Società e da una parte speciale, suddivisa per sezioni, in relazione alle tipologie di reato previste dal Decreto, con puntuale riferimento alle tipologie di rischio cui la società è apparsa maggiormente sensibile e la cui commissione, quindi, è astrattamente ipotizzabile nell’interesse o a vantaggio di AdF e il relativo Codice Etico costituiscono riferimenti indispensabili per tutti coloro che contribuiscono allo sviluppo delle varie attività, in qualità di fornitori di materiali, servizi e lavori, consulenti, partners nelle associazioni temporanee o Società con cui AdF opera.
Il Modello, il Codice Etico e le Linea Guida Anticorruzione, costituiscono riferimenti essenziali per tutti coloro che contribuiscono allo sviluppo delle diverse attività – quali fornitori di materiali, servizi e lavori, consulenti, soci in associazioni temporanee o società con cui AdF opera.
Il Modello costituisce uno degli elementi essenziali del più ampio sistema di controllo di AdF, da intendersi come l’insieme di tutti quegli strumenti necessari o utili per indirizzare, gestire e valutare le attività aziendali, con l’obiettivo di garantire il rispetto di leggi e procedure , tutelando il patrimonio aziendale, gestendo le attività nel modo più idoneo ed efficiente e fornendo dati contabili e finanziari accurati e completi. Il sistema di controllo è integrato nei più generali assetti organizzativi e di governo societario adottati da AdF e contribuisce, con tutte le sue componenti, sia direttamente che indirettamente, alla prevenzione dei reati-presupposto del Decreto Legislativo. 231/01.
I Destinatari
I Destinatari del Modello sono:
- coloro che svolgono, anche di fatto, funzioni di gestione, amministrazione, direzione o controllo della Società;
- i lavoratori subordinati della Società, di qualsiasi grado e in forza di qualsivoglia tipo di rapporto contrattuale, ancorché distaccati all’estero per lo svolgimento dell’attività;
- chi, pur non appartenendo alla Società, operi, a qualsiasi titolo, nell’interesse della medesima;
- i collaboratori e controparti contrattuali in generale.
Tutti i destinatari del Modello 231/01 devono collaborare alla piena attuazione dei principi e delle prescrizioni del Modello, in modo tale da indirizzare i comportamenti di ciascuno e mitigare i rischi connessi alle attività e ai processi aziendali. La Società sanziona qualsiasi comportamento in violazione (oltre alla normativa vigente) delle disposizioni del Modello 231/01, del Codice Etico, delle Linee Guida Anticorruzione, e in generale dei principi di condotta definiti dalla Società, anche quando la condotta è motivata dalla convinzione che essa persegua l’interesse o il vantaggio della società.
L’Organismo di Vigilanza
Ai sensi dell’articolo 6 comma 1, lettera b, del d.lgs. 231/2001, “il compito di vigilare continuativamente sull’efficace funzionamento e sull’osservanza del Modello, nonché di proporne l’aggiornamento” è affidato ad un organismo apposito, l’Organismo di Vigilanza (OdV), istituito dalla Società e dotato di autonomia e indipendenza nell’esercizio delle sue funzioni nonché di adeguata professionalità.
L’OdV è un organo collegiale dotato di pieni e autonomi poteri di iniziativa, intervento e controllo in ordine al funzionamento, all’efficacia e all’osservanza del presente Modello.
AdF ha deliberato di attribuire il ruolo di OdV ad un organo costituito in forma plurisoggettiva, essendo, tale soluzione, stata riconosciuta come la più adeguata, in quanto ritenuta più idonea – rispetto alla soluzione di costituire l’OdV come un organo monocratico – ad assicurare i requisiti di indipendenza e terzietà che devono contraddistinguere tale organismo.
L’OdV si rapporta esclusivamente con il Consiglio di Amministrazione di AdF, chiamato a nominare e revocare i suoi membri, il suo Presidente, nonché a definirne la relativa remunerazione.
Il Consiglio di Amministrazione nomina l’OdV e ciascun suo componente, scelto esclusivamente sulla base dei requisiti di professionalità, onorabilità, competenza, indipendenza e autonomia funzionale.
L’OdV di AdF è ad oggi costituito da:
Avv. Francesca Stufetti, Presidente
Avv. Rosa Maria Morelli
Avv. Fabio Pisillo