Acquedotto del Fiora, frena l’incremento tariffario.
A seguito dell’entrata in vigore del nuovo metodo tariffario “MTI-2” il gestore ha inviato all’Autorità Idrica Toscana (AIT) e all’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI) le proprie proposte relative al Piano Economico Finanziario fino al 2026 (anno di fine della concessione del Fiora), alla tariffa del servizio idrico integrato e al piano degli investimenti del periodo 2016-2019. Tale proposta sarà esaminata dalla struttura tecnica dell’AIT e sottoposta nelle prossime settimane all’approvazione della conferenza dei sindaci dei comuni gestiti da Acquedotto del Fiora e dell’assemblea regionale dell’AIT.
Dopo 14 anni di incrementi tariffari di oltre il 6,5%, grazie al consolidamento economico finanziario conseguito da Acquedotto del Fiora negli ultimi anni, nella proposta del gestore il necessario aumento per il 2016, finalizzato a garantire investimenti e qualità del servizio, si attesta al 4,9%, 1,6 punti percentuali in meno di quanto fatto nei precedenti 14 anni, e ben 3,1 punti in meno rispetto al massimo incremento applicabile previsto nella delibera 664/2015 di AEEGSI per gli investimenti del Fiora, che anche nel 2016 supereranno i 35 milioni. Nel piano proposto dal gestore l’incremento tariffario si ridurrà ulteriormente nei prossimi anni di circa lo 0,5% annuo, fino a raggiungere il valore zero nel 2024, in linea con quanto già deliberato dall’AIT negli anni precedenti.
Una parte degli incrementi tariffari richiesti dal gestore sono finalizzati a riassorbire i circa 12 milioni di conguagli relativi agli anni 2012-2015 che sono stati spalmati su più esercizi, per evitare un incremento tariffario di oltre il 15% se recuperati in un’unica soluzione. Infatti, l’attuale normativa richiede che i conguagli relativi agli anni precedenti siano inseriti nel Vincolo dei Ricavi Garantiti e quindi nella tariffa, mentre negli anni precedenti sarebbe stato possibile inserirli direttamente in bolletta. Si tratta di ricavi stimati che il gestore non ha incassato ma avrebbe dovuto incassare a copertura dei costi rendicontati all’AEEGSI negli anni 2012-2015 secondo il criterio del Full Cost Recovery.
Un’altra parte degli incrementi tariffari previsti vanno a copertura dell’ingente piano di investimenti di circa 650 milioni che il Fiora ha realizzato e realizzerà entro il 2026. I 340 milioni investiti dall’inizio della concessione hanno consentito di dotare il territorio di infrastrutture all’avanguardia con un servizio di qualità. L’innovazione tecnologica nel telecontrollo, con oltre 5.000 punti monitorati, permette oggi di avviare tecniche di distrettualizzazione per affrontare in modo efficace la riduzione delle perdite idriche sulla rete, tanto che a Grosseto si sono recuperati 100 litri al secondo, pari a oltre il 10% dei volumi fatturati nei 56 comuni gestiti, mentre nell’Argentario circa 40 litri al secondo. L’adeguamento tecnologico delle dorsali Arbure, Fiora e Vivo d’Orcia, ha consentito nell’ultimo anno di gestire 27 frane senza arrecare disagi generalizzati agli utenti, consentendo di raggiungere una disponibilità del servizio di erogazione idrica di oltre il 99,5%, situazione che dieci anni fa era ben diversa. Inoltre, nel settore della depurazione è stata raggiunta la copertura del 94% delle utenze, dato di oltre 24 punti superiori alla media nazionale.
Per anticipare il raggiungimento di tali obiettivi, parte degli investimenti sono stati realizzati facendo ricorso a 140 milioni di finanziamenti bancari, da restituire entro i prossimi 10 anni; ciò ha rallentato la riduzione degli incrementi tariffari previsti nel piano economico finanziario che permetterà ad Acquedotto del Fiora di lasciare, al termine della concessione, un territorio dotato di infrastrutture tecnologicamente all’avanguardia e un servizio idrico integrato di alto livello qualitativo.
Tuttavia da oggi gli incrementi della tariffa sono ormai in una fase di progressiva riduzione e potrebbero ridursi ulteriormente grazie agli efficientamenti che il gestore si aspetta come ritorno degli investimenti per l’ammodernamento tecnologico degli impianti e delle infrastrutture, il nuovo sistema informativo e gestionale, il work force management, il know how sulla ricerca delle perdite.
Inoltre, è stato attualizzato anche il piano degli interventi 2016-2026, che prevede circa 300 milioni di investimento, adeguandolo alle nuove esigenze del territorio e alle novità legislative introdotte soprattutto nel settore della depurazione. Il 22 luglio, infine, l’assemblea dell’AIT ha approvato la nuova carta del servizio, che introduce miglioramenti sia dal punto di vista della qualità del servizio idrico integrato che della gestione del rapporto con i clienti.