Nel 2018 oltre 25,7 milioni di investimenti a vantaggio del territorio, con una media di 63,8 euro per abitante residente, dato ben superiore media nazionale e all’altezza delle più evolute realtà idriche a livello europeo. È questo uno degli elementi più significativi del bilancio di esercizio della gestione 2018 di Acquedotto del Fiora, portato in approvazione all’assemblea dei soci che si è tenuta oggi (19 aprile).
Sul fronte degli investimenti, l’ammontare complessivo di oltre 25,7 milioni è legato per circa il 75% alle manutenzioni straordinarie su reti e impianti, circa il 10% a manutenzione di strutture e progetti di sviluppo e il restante 15% circa è riferito a nuove opere necessarie per rispettare la scadenza prevista dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale per la completa depurazione dei centri con scarichi di potenzialità superiore a 2.000 abitanti equivalenti, oltre che, in misura più ridotta, per migliorare l’approvvigionamento.
Nell’ambito della depurazione, nel 2018 Adf ha terminato l’importante lavoro di realizzazione del nuovo depuratore di Manciano e dei collettori ad esso afferenti. Inoltre si sono conclusi i lavori per le nuove reti fognarie di raccolta reflui afferenti all’impianto di depurazione di Arcidosso, prossimo alla realizzazione, nonché quelli per il collegamento dell’abitato di Montalcino al depuratore di Torrenieri. Sono stati inoltre affidati i lavori per la costruzione dei depuratori di Arcidosso e di Borgo Carige, che inizieranno quest’anno. Nel settore idrico, sono terminati i lavori per la messa in produzione dei pozzi perforati nei mesi precedenti e finalizzati al superamento di alcune situazioni di emergenza idrica nei comuni di Manciano, Gavorrano, Santa Fiora e Castellina in Chianti. Inoltre, sono state eseguite le connessioni tra le nuove tubazioni posate in subalveo nel fiume Ombrone (All’altezza del ponte Mussolini) e quelle esistenti, che alimentano i centri abitati di Grosseto e Marina. Conclusa anche la realizzazione della condotta Montalcinello Casino, nel comune di Chiusdino, e quella del collegamento tra il serbatoio Venturi e la zona Val di Rigo, nel comune di Roccastrada, precedentemente alimentato dal serbatoio di Mezza Piaggia, spesso in crisi idrica. Infine è stata portata a compimento la sostituzione delle reti idriche in via dei Montanini a Siena, un intervento incluso nel più ampio progetto di bonifica complessiva della rete idrica del centro storico di Siena che sta venendo portato avanti in questi anni.
Il 2018 è stato l’anno in cui AdF ha proseguito l’importante impegno di bonifica delle reti di acquedotto vetusto, cogliendo l’occasione della sinergia con i lavori programmati da alcune amministrazioni comunali per la riqualificazione dei centri urbani. Si tratta di azioni rilevanti, poiché permettono un notevole risparmio temporale ed economico, nonché in termini di disagio ai cittadini. AdF ha inoltre portato avanti l’attività di modellazione idraulica delle reti di distribuzione, fondamentale per ridurre la dispersione dalle condotte e per analizzare le modalità di intervento, così da ridurre il bacino di utenze oggetto di interruzioni di servizio in caso di guasto o intervento programmato. La combinazione di tali interventi (bonifiche, riparazioni, distrettualizzazione, ricerca perdite occulte), unita all’avvio dell’attività di cambio massivo di contatori con misuratori evoluti, più performanti e in telemisura, ha consentito di raggiungere un buon traguardo nell’ambito del recupero della risorsa idrica, riducendo le perdite di oltre mezzo milione di metri cubi rispetto all’anno precedente.
Per quanto riguarda i dati economici principali che emergono dal bilancio 2018, la posizione finanziaria netta si è attestata intorno ai 95,6 milioni di euro, i ricavi sono stati oltre 120 milioni, in crescita rispetto al 2017, e 13,4 milioni l’utile, che l’assemblea dei soci ha deciso di destinare per 7,4 milioni di euro a riserva straordinaria per rafforzare la solidità aziendale e i rimanenti 6 milioni a dividendi, che i Comuni utilizzeranno per soddisfare le proprie esigenze territoriali.
Da segnalare anche l’indice di “customer satisfaction” all’90,4%, in aumento rispetto all’anno precedente, sottolineando così la buona qualità del servizio tecnico e commerciale erogato dal gestore nel territorio.
“A oggi sono stati investiti nel periodo 2002-2018 oltre 405 milioni di euro – afferma il presidente di Acquedotto del Fiora Emilio Landi – Però le opere previste dai documenti di programmazione, che gli strumenti finanziari in itinere andranno a coprire, sono insufficienti per ciò che sarebbe indispensabile realizzare”. “In un contesto in cui l’orientamento delle Autorità regolatorie è volto a omogeneizzare e uniformare la regolazione a livello nazionale, è necessario essere pronti ai nuovi scenari, uno fra tutti la definizione dei costi standard – continua Landi – Il rischio per l’azienda, vista la vastità del territorio, l’estensione delle infrastrutture gestite in relazione alla elevata dispersione della esigua popolazione residente, e della rilevante incidenza della fluttuazione dell’utenza servita, è quello di trovarsi in un contesto di norme che fanno riferimento a medie nazionali che penalizzerebbe ingiustamente questo gestore. Per questo AdF continuerà a essere presente in tutti i tavoli o i consessi regolatori, per mettere in evidenza la necessità di calibrare i costi standard introducendo correttivi che tengano conto delle peculiarità dei singoli contesti”.
“I vincoli in ambito tariffario introdotti dall’ARERA incitano AdF a fare ulteriori sforzi nell’efficientamento dei costi operativi – commenta l’amministratore delegato Piero Ferrari – Questi verranno cercati prioritariamente attraverso l’utilizzo dei nuovi sistemi informativi, orientando l’efficienza attraverso la programmazione della manutenzione e dell’esercizio, così da prevenire maggiormente le interruzioni per guasto e razionalizzare l’utilizzo delle risorse tecniche e umane”. “L’introduzione della “Qualità tecnica” richiede, rispetto a quanto previsto nel piano degli investimenti, maggiori impegni economico-finanziari – conclude Ferrari – In mancanza di adeguata copertura tariffaria, salvo interventi sulla programmazione e durata della concessione di gestione, tali fondi potranno derivare solo da finanza pubblica. Alla luce di ciò, AdF riterrebbe opportuno l’ampliare oltre il 2026 (fine concessione) l’orizzonte temporale di gestione del servizio idrico, così da unire due sfidanti obiettivi: aumentare gli investimenti e applicare una tariffa sostenibile, sia dal punto di vista aziendale che sociale”.