Comune di Castel del Piano e Acquedotto del Fiora celebrano la Festa della Toscana. Tante le iniziative per l’occasione, tutte con al centro il tema dell’acqua.
Si è iniziato con il consiglio comunale straordinario congiunto con il consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze, dal titolo “Dai Lorena… A una montagna d’acqua”, a cui hanno partecipato gli studenti delle scuole del Comune che durante l’anno scolastico hanno affrontato la tematiche riguardanti l’opera di bonifica della Maremma avviata dai Lorena e quella della costituzione del primo acquedotto, ovvero l’acquedotto delle Arbure. Le classi IV della scuola primaria di Castel del Piano hanno poi presentato un lavoro intitolato “La magia dell’acqua”. Successivamente, è stato presentato il libro “Una montagna d’acqua. Dall’Amiata a Grosseto, l’acquedotto delle Arbure”, edito da C&P Adver Effigi, con cui Acquedotto del Fiora ricorda i 120 anni dalla realizzazione dell’infrastruttura che servì a soddisfare il bisogno di acqua potabile della città di Grosseto, diventando il volano per il suo sviluppo sociale ed economico. Il volume raccoglie documenti anche inediti, tratti dall’Archivio di Stato di Grosseto, dalla biblioteca comunale Chelliana e dall’Archivio Imberciadori, cartoline dell’epoca di proprietà del collezionista Giuseppe Mineo, fotografie di Stefano Denanni e di Bruno Bruchi e alcune interessanti testimonianze in appendice. Durante la mattinata sono stati eseguiti alcuni intervalli musicali a cura del Maestro Pederzoli.
A chiudere le celebrazioni l’inaugurazione dei murales realizzati sulle facciate della scuola materna in via Santucci e della scuola media in via di Montagna dal writer Marc Molinari (in arte Tomak), su bozzetto degli studenti che hanno partecipato al progetto di educazione ambientale "Acquamia", promosso da Acquedotto del Fiora e coordinato dall’educatrice Reana de Simone. Il murales presente sulla facciata della scuola materna in via Santucci, pensato dai ragazzi della IA del liceo scientifico, ha come slogan "Usare l’acqua come denaro prosciuga la Terra" e spiega il valore dell’acqua, che può essere fonte di lucro, andando a depauperare la Terra dal suo elemento più prezioso, prosciugandola. Un mappamondo, dove l’ampia superficie d’acqua dei mari è sostituita dal color sabbia del deserto, ha due cannelle: quella di destra fornisce acqua per la vita, mentre quella di sinistra acqua per un mero fine economico. Il murales realizzato su una facciata della scuola media in via di Montagna, pensato dagli alunni della 1B del liceo scientifico, propone due slogan: "Se inquini il mondo inquini te stesso" e "Non conosciamo mai il valore dell’acqua finché il pozzo non è asciutto", una frase di dello storico britannico Thomas Fuller. L’opera racconta quanto l’uomo incida sull’inquinamento ambientale e possa scegliere diversamente. Una ragazza “salutista” in primo piano pratica attività sportiva bevendo acqua, mentre, alle sue spalle si percepisce un ambiente inquinato.