Sostenibilità ambientale, con AdF e gli attori primari del territorio azioni concrete e buone pratiche. Si è tenuta oggi (7 novembre) presso il Granaio Lorenese ad Alberese (Grosseto) l’iniziativa “L’acqua ha nuove forme… della sostenibilità”, appuntamento organizzato da AdF per creare un momento di incontro e confronto con una pluralità di soggetti e attivare un circolo virtuoso di idee, progettualità e prassi nell’ottica della sostenibilità ambientale.
Ad aprire l’incontro, dopo i saluti del vice prefetto aggiunto di Grosseto Francesco Piano, del vice questore di Grosseto Mauro Mancini Proietti e del tenente Francesco Anania per il comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri, il presidente di AdF Roberto Renai: “AdF opera in un territorio molto ampio che copre circa il 33% della Toscana, ma con una densità di popolazione tra le più basse d’Italia. Gestiamo più di 3mila impianti e quasi 10mila chilometri di rete, pari a più di 24 metri per abitante; alcuni si trovano all’interno di siti di interesse comunitario o in parchi naturali e ci impegniamo quotidianamente a mantenere inalterati tali luoghi, dove abitano spesso specie a rischio estinzione. Con il nostro operato, contribuiamo all’alto numero di riconoscimenti, come bandiere blu, bandiere arancioni, guide blu, e spighe verdi, ottenuti da questo territorio”. “Nonostante caratteristiche oggettivamente complesse per la gestione di un servizio a rete – ha aggiunto Renai – nel periodo 2020-2031 realizzeremo circa 403 milioni di euro di investimenti, 251 milioni in più rispetto a quelli previsti con la scadenza della concessione al 2026: si tratta di una media di circa 31 milioni annui con picchi di 42 milioni, pari a 80 euro all’anno per abitante residente con picchi di 105 euro; il tutto mantenendo invariate le tariffe. Lo faremo all’interno di un circolo virtuoso finalizzato al benessere della collettività: pianificazione e governo del territorio insieme ai soci si traducono in tariffe sostenibili, qualità del servizio e investimenti, che a loro volta generano indotto per le imprese locali, valorizzazione di professionalità e innovazione, che portano a sviluppo e responsabilità sociale, per arrivare ad azioni concrete verso un futuro sostenibile, alla tutela della risorsa idrica, dell’ambiente e del territorio”.
A seguire, il saluto del presidente del consiglio regionale toscano Eugenio Giani, poi Marco Locatelli, direttore di Terre Regionali Toscane, che ha parlato di storia ed innovazione dell’agricoltura sostenibile e del network europeo delle Demofarms, mentre Lucia Venturi, presidente del Parco della Maremma, ha affrontato la tematica del turismo sostenibile e illustrato le azioni intraprese in tale ambito dal Parco, che porteranno, il mese prossimo, al conferimento della prestigiosa CETS, la Carta Europea per il turismo sostenibile.
Il professor Simone Cresti dell’Università degli Studi di Siena ha parlato di economia circolare e degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, mentre Fra Roberto Lanzi del Monastero di Siloe si è soffermato sul rapporto tra etica e sostenibilità.
A presentare i progetti attuali e futuri di AdF è stato l’amministratore delegato Piero Ferrari: “Riteniamo fondamentale inserire elementi di economia circolare nei nostri cicli produttivi, considerando la quantità di acqua necessaria alla vita non solo come consumo diretto ma anche nella produzione di alimenti e beni. Vogliamo farlo attraverso azioni concrete, come la centralizzazione e idrolisi dei fanghi di depurazione. In tale ambito stiamo lavorando alla trasformazione del depuratore di San Giovanni a Grosseto in un impianto centralizzato per il trattamento dei fanghi tramite idrolisi – trattamento già in attuazione presso il depuratore di Siena con una riduzione del 70% della quantità di fanghi prodotta – e digestione anaerobica. La centralizzazione e la chiusura del ciclo di produzione dei fanghi all’interno di questo sito – che entrerà in esercizio a fine 2020 – permetterà di massimizzare la produzione di biogas per il recupero di energia elettrica e termica tramite cogenerazione, di riutilizzare i fanghi digestati nella produzione di biofertilizzanti o per la termovalorizzazione e di ridurre i volumi da smaltire, con una diminuzione complessiva dei chilometri di trasporto su gomma necessari”. “AdF vuole dare il proprio contributo alla sostenibilità delle città in cui opera, con un progetto di utilizzo della mobilità elettrica per gli spostamenti del personale – prosegue Ferrari – Dal 2020 al 2024 saranno progressivamente convertite in elettriche 24 automobili, con un investimento complessivo di 550mila euro. Guardiamo inoltre al futuro con iniziative di educazione ambientale nelle scuole, per formare i cittadini di domani: quest’anno il progetto “#acquadicasamia – io dico NO alla plastica!” coinvolge 47 Comuni e circa 6mila alunni”. “Da sottolineare anche alcune tra le numerose ricadute dell’attività di AdF sul territorio – conclude Ferrari – 11 milioni di euro è la spesa per l’acquisto di beni, servizi e lavori da fornitori con sede nelle province di Siena e Grosseto, senza dimenticare gli affidamenti in subappalto a ditte del territorio. La forza lavoro del gestore – che conta oltre 400 dipendenti – proviene al 98% dal territorio, mentre il 60% dei dividendi distribuiti e i canoni di gestione, nonché le imposte locali, sono destinati ai Comuni, che le investono in servizi alla collettività”.
“Aziende come Acquedotto del Fiora, e lo stesso Gruppo Acea – ha dichiarato Michaela Castelli, presidente di ACEA – implementano e investono in progetti sostenibili, efficientando gli impianti e i processi, e incrementando la sicurezza e la resilienza degli asset industriali. Questo territorio rappresenta infatti un laboratorio dei nuovi modelli di sviluppo sostenibile anche nei processi industriali relativi al settore idrico, dal prelievo delle risorse alla loro trasformazione e reimmissione nel ciclo ecologico. Il Gruppo Acea, poi, sta implementando progetti innovati anche nel trattamento dei rifiuti che hanno l’obiettivo di stimolare e supportare la waste transition. Uno di questi è lo SmartComp, un modello di compostaggio diffuso a chilometro zero che permetterà la riduzione delle emissioni di gas serra e consentirà di trasformare direttamente in loco i rifiuti umidi in compost, da usare come fertilizzante. Un altro esempio concreto è l’inaugurazione, a Monterotondo Marittimo, (in provincia di Grosseto) di uno dei più grandi e avanzati impianti di compostaggio, trattamento di rifiuti organici e produzione di biogas dell’Italia Centrale, che permettendo una gestione virtuosa e sostenibile del ciclo dei rifiuti fornirà notevoli benefici ambientali”.
A seguire, si è tenuta una tavola rotonda su “L’importanza dell’economia circolare nel nostro territorio”, a cui hanno partecipato Antonfrancesco Vivarelli Colonna sindaco del Comune di Grosseto, Roberto Renai presidente di AdF e Michaela Castelli presidente ACEA.
A conclusione dell’iniziativa, il gestore ha assegnato il premio “AdF Green”, alla sua prima edizione, per premiare l’istituto scolastico che si è maggiormente distinto con un progetto di innovazione in termini di sostenibilità. Ad aggiudicarsi il riconoscimento, consegnato dal sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna e consistente nell’opera dell’artista Pengpeng Wang vincitrice del premio Fiorart nella categoria under 29, è stato l’IIS “Tito Sarrocchi” di Siena.